Descrizione Progetto

LIMES:  Il progetto ha voluto seguire le logiche insediative della città di Stabio: abbiamo definito un limite all’espansione cittadina verso nord-est per proteggere il grande spazio aperto rimasto tra Stabio e Ligornetto. Un cuore di campagna da salvaguardare e con cui il progetto si relaziona.  

CONNESSIONI ECOLOGICHE  

La connessione tra il paesaggio antropico e il paesaggio agricolo avviene nell’area destinata alla nuova palestra.  Un’importante occasione a scala urbana per definire un “limes”, motto della proposta, un termine latino che si traduce con “limite” che esprime, infatti, il concetto di delimitazione tra due campi, un confine tra aree di diversa natura. Questo limite è accentuato dal posizionamento della palestra verso il cuore agricolo, a nord-est, e dalla morfologia della stessa: un lungo edificio servito da un lungo corridoio che è occasione per distribuire gli spazi interni ma anche apprezzare e vivere questa zona di transizione tra l’area urbana e l’area agricola cittadina. Il nostro “Limes” si porge come luogo di transizione tra due tipi di verdi, quello agricolo e quello a parco urbano e sportivo.  Il “Limes” nel nostro caso è uno spazio abitabile che definisce una grande area verde verso le scuole, che durante la fase due accoglierà dei campi sportivi, e che funge da spazio pubblico a disposizione delle vicine scuole.  

FLUSSI DI TRAFFICO  

Il percorso storico che proviene dal centro storico di Stabio, che corre ai margini del cimitero, si ferma nell’area destinata alla nuova palestra. Questa strada si ritiene di fondamentale importanza nella ridefinizione delle gerarchie della mobilità e dei collegamenti che portano verso il centro storico di Stabio Il progetto ambisce a diventare “testa” di un sistema lento, ciclopedonale accessibile anche a disabili che collega la collina e il centro storico di Stabio con l’area di concorso. Una giacitura importante, quella del cimitero, che può ritessere quei legami di senso che la città diffusa a nord ha affievolito neidecenni trascorsi.  La grande area verde diventa l’anticipazione del grande cuore verde agricolo che s’incontra oltre il nostro “limes”, infatti, i percorsi su gomma, esterni all’area sono ben limitati dalla presenza dell’edificio lungo via Pioppi e la collinetta generata dal riutilizzo del terreno di scavo delle due palestre funge da barriera uditiva rispetto ai rumori della strada che collega Stabio con Ligornetto. Il limite è accentuato dal torrente lungo Via Pioppi e dal filare dei pioppi, che attribuiscono il nome alla strada, che saranno rinforzati divenendo un doppio filare che limita i parcheggi dando valore alla mobilità.  

MORFOLOGIA DELL’AREA  

Il tessuto insediativo attorno all’area di concorso è predominato dalla presenza di case unifamiliari e da grandi preesistenze (manufatto storica della Camiceria Realini, oggi Consitex e cimitero) e manufatti industriali e residenziali di grande impatto visivo a sud.  La forma lunga e stretta della palestra tenta un rapporto con entrambi, mantenendo un volume parzialmente interrato a nord si tenta di ridurre l’impatto visivo della stessa rispetto agli edifici residenziali a nord e con la sua linearità si cerca di competere con le forti preesistenze circostanti.  Tali osservazioni sono emerse da una visione più allargata del territorio valutando l’importanza dell’inserimento ambientale di questo nuovo manufatto rispetto alla collina di San Pietro da cui si domina la piana.  Il limite è ben definito dalla progettazione del suolo che con balze e gradoni a verde, rafforza questa tensione del progetto verso l’area agricola definendo una nuova transizione tra il limite urbano rappresentato dal fabbricato e la fascia verde a parcheggio di qualità verso lo spazio agricolo.